Ennesimo episodio da censura nel calcio dilettantistico italiano: è accaduto nella seconda categoria del padovano, dove un allenatore, dopo essere stato espulso dall’arbitro, ha inseguito il direttore di gara costringendolo a rifugiarsi in una caserma dei carabinieri. Un episodio tragicomico per certi versi, ma da condannare alla stregua degli altri incidenti registrati nelle scorse settimane nel calcio dilettantistico campano e calabrese. Il fatto è accaduto al termine della gara tra San Vigilio Adria e Salara, valida per il campionato di seconda categoria di Rovigo e conclusasi con il risultato di 1-0 al termine dei 90 minuti di gioco regolamentari.
Sartori, il tecnico della squadra ospite uscita sconfitta dal campo, è stato espulso dal direttore di gara a causa di reiterate proteste. A quel punto, nonostante il direttore di gara gli abbia chiesto di allontanarsi dallo campo, l’uomo ha continuato a chiedere un confronto fino al termine della partita. Espulso e ignorato, l’allenatore del Salara non si è dato per vinto e appena l’arbitro a fine gara è uscito dalla doccia, lo ha seguito in macchina. Resosi conto di essere inseguito, Rocco Borrello – questo il nome del direttore di gara dilettante – ha chiamato il 112: i carabinieri, sentita la versione dell’arbitro, hanno consigliato allo stesso di rifugiarsi presso la più vicina caserma, ossia quella di Piove di Sacco (Padova).
Giunto presso i carabinieri anche l’allenatore ribelle, i militari hanno invitato i due ad una chiarificazione. L’allenatore del Salara, ha smentito di aver cercato di aggredire l’arbitro e di aver richiesto più volte un confronto civile. Nessuna conseguenza sul piano penale, al termine del colloquio in caserma, ma il giudice sportivo ha usato la mano pesante, squalificando l’allenatore Sartori fino al 30 giugno 2014.
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